Progjet

Ti racconto il Vajont - Ti conti il Vaiont

Origjin progjet
Progjet finanziât inte suaze de L.R. 8/7/2019, n. 10: “Istituzione della Giornata in ricordo della tragedia del Vajont e del riconoscimento Memoria del Vajont”, an 2021
Personis
Bello Donatella (Docente coinvolto); Zossi Anna (Docente coinvolto); Pozzebon Pastore Tamara (Docente coinvolto); Facini Linda (Docente coinvolto); Colonnello Aldo (Collaborazione); Cossuta Antonio (Collaborazione); Giordani Franco (Collaborazione); Paronuzzi Paolo (Collaborazione); Filippin Italo (Collaborazione); Migotti Renato (Collaborazione); Comin Fulvio (Collaborazione); Cossi Paolo (Collaborazione); Barnaba Carla (Collaborazione); Scaini Chiara (Collaborazione); Danielis Giovanni (Collaborazione); Pradella Bruno (Collaborazione); Casal Umberto (Collaborazione); 
Classis coinvolzudis
classi terze, quarte e quinta della primaria e scuola secondaria di primo grado
An scolastic
Argoments

Quanto accaduto il 9 ottobre 1963 rappresenta una pagina emblematica della recente storia italiana e regionale, che si intreccia con la storia personale e che deve essere fatta conoscere a tutte le nuove generazioni del Friuli Venezia Giulia, soprattutto attraverso la scuola.

Il Vajont è un evento significativo all’interno della storia più recente della regione, che si innesta in un momento di passaggio da una realtà contadina a una società industriale, con la relativa mutazione antropologica e il mutato rapporto con la natura: il 1963 e successivamente il 1976, anno del terremoto che devastò la regione, rappresentano date cruciali che hanno contributo a dare al Friuli Venezia Giulia la sua veste attuale.

È necessario far comprendere alle nuove generazioni che vicende come questa appartengono all’intera collettività regionale, non riguardano solo chi le ha subite fisicamente, ma anche loro stessi e le loro famiglie. Solo conoscendo accadimenti come questi viene formata e si rafforza una coscienza collettiva, una testimonianza che diventa forma di saggezza.

L’esplorazione di questa memoria diventa per certi aspetti una ricerca antropologica, una antropologia del passato prossimo volta alla ricostruzione di un intero paesaggio sociale e culturale: un insieme di vocaboli, oggetti, marchi, modi di dire, lessici famigliari, canzoni, personaggi, abitudini, comportamenti; un retroterra che permette in primo luogo di ricostruire un paesaggio e un orizzonte in cui inserire la vicenda, di ancorarla a una realtà concreta, palpabile, riconoscibile che ha contribuito a disegnare il territorio in cui vivono e la sua memoria.

Il lavoro consente di individuare alcuni gruppi principali di argomenti:

1. la descrizione del disastro con la raccolta di articoli dai giornali dell’epoca, testimonianze, fotografie, ecc. che aiutino a comprendere la dinamica dell’incidente e le responsabilità dell’accaduto;

2. la predisposizione di una cronologia degli eventi;

3. un’analisi del territorio dal punto di vista geografico e geo-morfologico;

4. la costruzione di una diga, analizzando diverse tipologie di dighe, come si costruisce una diga, le frane e i rischi a esse collegate e la seconda rivoluzione industriale che portò alla costruzione delle centrali idroelettriche e alle vicende della nazionalizzazione dell’energia elettrica;

5. altri disastri ambientali che hanno in qualche modo coinvolto la regione Friuli Venezia Giulia.

 

Le informazioni fornite verteranno su una serie di parole chiave individuate dall’acrostico della parola V-A-J-O-N-T: V, come Valle, ad esempio, consentirà di raggiungere le notizie di carattere morfo-geologico (Geografia); A, come Allagamento, darà accesso alle informazioni sulla costruzione della diga sulla dinamica dell’incidente (Scienze, Storia); J, come Jessi, aprirà a una riflessione antropologica su cosa ha significato per le comunità friulanofone il disastro del Vajont e come esso abbia modificato le loro vite (Italiano, Friulano); O, come Orologio, porterà alla stesura della cronologia degli eventi (Storia); N come Negligenza, fornirà la comparazione con altri disastri ambientali ascrivibili all’uomo (Scienze, Storia); T come Testimonianza, insisterà sulla raccolta di testimonianze, foto, articoli di giornale, ecc. (Italiano, Storia).

Descrizion

Il progetto “Ti racconto il Vajont” nasce dall'idea di far conoscere alle nuove generazioni la tragedia del Vajont e sensibilizzarle ai temi della prevenzione dei disastri ambientali, proponendo delle chiavi di lettura nuove ed inedite in un’ottica pluridisciplinare, con una prospettiva di lavoro interregionale e dando una visione di insieme di stampo storico, ambientalistico, antropologico e sociale.

In sintesi, gli obiettivi strategici del progetto sono:

1) far apprendere alle nuove generazioni da un lato contesto, fatti storici e conseguenze legate ai tragici eventi che si consumarono nella notte del 9 ottobre 1963, dall’altro gli aspetti naturalistici e tecnici che possono condurre a un disastro ambientale di simile portata. Non si tratta solo di una conoscenza acritica, ma di una conoscenza attiva, partecipata, che prevede l’impegno soprattutto da parte degli studenti e dei loro insegnanti nell’analisi degli avvenimenti e nel recupero di testimonianze letterarie, orali, materiali, fotografiche, sia pubbliche che private;

2) fornire al personale docente strumenti operativi per la conoscenza degli eventi proponendo chiavi di lettura nuove ed inedite per una contestualizzazione degli stessi su scala regionale e nazionale attraverso seminari di aggiornamento in modalità e-learning;

3) far produrre agli studenti, con la guida di docenti ed esperti, materiali didattici aggiornati e pluridisciplinari;

4) produrre un fumetto che racconti il tragico evento, da divulgare anche al di fuori del contesto scolastico.

Imprescj didatics e ativitâts

I materiali prodotti all’interno del progetto saranno frutto della partecipazione attiva degli studenti alle attività proposte, guidate dai docenti e dai formatori.

La loro rielaborazione prenderà avvio e spunto dai materiali forniti dal capofila e dai collaboratori progettuali.

Questo consentirà di realizzare:

1) laboratori con esperti esterni che aiutino gli studenti a lavorare su alcune tematiche specifiche, legate agli eventi del 9 ottobre 1963 (quali l’utilizzo delle testimonianze in chiave documentaristica, la scrittura creativa per raccontare un evento storico, la creazione di percorsi storico-naturalistici sul territorio) e ai disastri ambientali (con un focus sulla morfo-geologia e la ricerca scientifica);

2) seminari di approfondimento aperti sia ai docenti che all’intera comunità regionale;

3) un fumetto che illustri in modo semplice e diretto la vicenda, le cause e le conseguenze del disastro del Vajont quale strumento per veicolarne la conoscenza tra le giovani generazioni;

4) un opuscolo conclusivo che contenga le unità didattiche prodotte e sperimentate in classe e i materiali di approfondimento elaborati dagli studenti durante le attività didattiche (fra cui, per esempio: la riflessione sui motivi che portarono alla frana del 9 ottobre; l’analisi dei materiali documentaristici legati all’evento; le interviste ai superstiti e la raccolta delle loro testimonianze; la ricerca sul territorio e la sua analisi dal punto di vista antropologico e naturalistico-geologico; la riflessione sul fatto che l’uomo dovrebbe imparare a vivere in 4 armonia con la natura, senza pretendere di imbrigliarne la forza).Particolare attenzione verrà data alla cura dei testi e dei contenuti, al fine di realizzare un sussidio che favorisca il confronto con la situazione attuale sulla base della sperimentazione e del lavoro svolto dagli studenti.

5) un evento conclusivo aperto alla cittadinanza.

Materiâi, events fats

Il progetto ha portato alla stesura di un nuovo volume (in produzione), il sesto, della collana dei Cuaders dal Docuscuele: Ti racconto il vajont Ti conti il Vaiont, che sarà visualizzabile nella sezione Pubblicazioni.

Il volume raccoglie gli otto moduli didattici strutturati secondo la metodologia CLIL e curati dalle docenti Linda Facini, Anna Zossi e Tamara Pozzebon, per le classi III, IV e V della scuola primaria, e Donatella Bello per le secondarie di primo grado.

 

In allegato verrà pubblicato separatamente il fumetto bilingue (italiano e friulano) “Ti racconto il Vajont/Ti conti il Vaiont”, realizzato da Paolo Cossi, che racconta le dinamiche che hanno portato alla costruzione della diga del Vajont e la successiva tragedia, secondo un approccio ed un linguaggio destinato ai bambini delle ultime classi della primaria e agli alunni delle secondarie di primo e di secondo grado. Il fumetto contiene anche un rimando alla canzone “Ega Neigra” (con codice QR che rimanda al brano su Youtube), composta da Franco Giordani, con una breve introduzione su come è nato il testo e sui motivi che hanno portato all’uso del friulano di Erto.

 

Per i docenti, è stato organizzato un ciclo di seminari in linea, su piattaforma Zoom, suddiviso in 6 incontri, incentrati sull’acrostico della parola VAJONT:

 

  • V di Val (14/10/2021), con un incontro dedicato alla Valcellina e ai suoi aspetti morfologici e geologici, oltre che linguistici e musicali, in compagnia di Aldo Colonnello, fondatore del Circolo culturale Menocchio, Antonio Cossutta, guida del Parco naturale delle Dolomiti friulane, e del cantautore Franco Giordani;
  • A di Allagamento (21/10/2021), con un approfondimento sulle dinamiche della costruzione della diga e dell’allagamento, con Paolo Paronuzzi, professore di ingegneria dell’Università degli Studi di Udine, e Antonio Cossutta, che ha illustrato le proposte didattiche del Parco delle Dolomiti friulane;
  • J di Jessi (28/10/2021), sull’essere prima ed essere dopo la costruzione della diga, rimasta come cicatrice nella memoria, grazie agli interventi a cura dell’associazione “Ecomuseo Vajont” e in compagnia di Italo Filippin e Renato Migotti, dell’associazione “Vajont - il futuro della memoria”;
  • O di Orologio (4/11/2021), dove giornalista Fulvio Comin, autore di “Vajont: il giorno dopo”, ha riportato indietro le lancette del tempo in una cronaca degli eventi di allora e della diaspora successiva degli abitanti di Erto, mentre il fumettista Paolo Cossi, in un’anteprima dell’opera realizzata appositamente per l’occasione, ha mostrato come imprimere gli istanti su carta per poterli raccontare ai nostri ragazzi attraverso la tecnica del fumetto;
  • N di Negligenza (11/11/2021): l’incontro “Non solo Vajont: quando non si vuole imparare la lezione”, è stato dedicato agli altri disastri ambientali causati dall’uomo ieri, oggi e (purtroppo) domani, in compagnia di Paolo Paronuzzi, dell’Università degli Studi di Udine, e di Carla Barnaba e Chiara Scaini, del Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste, che hanno presentato il ruolo di scuola e ricerca nella mitigazione dei rischi, portando come esempio le esperienze pratiche in Friuli Venezia Giulia; -
  • T di Testimonianza (18/11/2021), con una testimonianza del museo “Longarone Vajont – Attimi di Storia” per mantenere il ricordo di quanto accaduto e trasmettere il testimone alle nuove generazioni.

A conclusione del ciclo formativo, inoltre, è stata presentata la proposta di sperimentazione didattica rivolta alle classi III, IV e V della primaria, a cura delle docenti Linda Facini, Tamara Pozzebon e Anna Zossi, e quella destinata alle secondarie di I grado, a cura della docente Donatella Bello.

Tutti i seminari si possono rivedere accedendo alla sezione apposita. Ai seminari hanno preso parto una sessantina di docenti, che hanno conseguito il relativo attestato di formazione.

 

Sono poi stati proposti alle classi IV e V della scuola primaria e alle secondarie di I grado una serie di laboratori didattici della durata di 2 ore ciascuno, condotti da esperti esterni in presenza o da remoto (alcuni di questi saranno visualizzabili dalla sezione Eventi).

Questi i laboratori proposti:

Per le classi IV e V della scuola primaria

  •  Il Vajont attorno a noi – con Lisetta Totis: Laboratorio scientifico per imparare ad osservare meglio la natura
  • Ti racconto il Vajont – con Serena Fogolini: Laboratorio di scrittura creativa per provare a scrivere una pagina di diario di allora.
  • Immagina il Vajont – con Paolo Cossi: Laboratorio di fumetto per imparare come riuscire a raccontare anche un evento tragico.

Per le secondarie di I grado

  • Il Vajont attorno a noi – con Carla Barnaba e Chiara Scaini: Laboratorio scientifico per imparare ad osservare meglio la natura e riconoscere i segnali di pericolo
  • Raccontare il Vajont – con Raffaele Serafini: Laboratorio di scrittura creativa per cercare di raccontare anche storie dal sapore amaro.
  • Immagina il Vajont – con Paolo Cossi: Laboratorio di fumetto per imparare come riuscire a raccontare anche un evento tragico.
  • I suoni della Valcellina – con Franco Giordani: Laboratorio musicale per scoprire le parlate della valle attraversata dal Cellina.

 

Grazie alle unità didattiche e ai laboratori didattici proposti, alcuni docenti hanno tentato una sperimentazione didattica che ha portato alla creazione da parte degli alunni di molto materiale diversificato: dai disegni agli e-book alla stesura di testi alla ricerca di fotografie e oggetti di affezione. Tutto il materiale sarà visualizzabile dalla sezione Documenti e riporta la dicitura Sperimentazion didatiche.

Lenghe
Grafie uficiâl