Quanto accaduto il 9 ottobre 1963 rappresenta una pagina emblematica della recente storia italiana e regionale,
che si intreccia con la storia personale e che deve essere fatta conoscere a tutte le nuove generazioni del Friuli
Venezia Giulia, soprattutto attraverso la scuola.
Il Vajont è un evento significativo all’interno della storia più recente della regione, che si innesta in un momento di
passaggio da una realtà contadina a una società industriale, con la relativa mutazione antropologica e il mutato
rapporto con la natura: il 1963 e successivamente il 1976, anno del terremoto che devastò la regione,
rappresentano date cruciali che hanno contributo a dare al Friuli Venezia Giulia la sua veste attuale.
È necessario far comprendere alle nuove generazioni che vicende come questa appartengono all’intera collettività
regionale, non riguardano solo chi le ha subite fisicamente, ma anche loro stessi e le loro famiglie. Solo
conoscendo accadimenti come questi viene formata e si rafforza una coscienza collettiva, una testimonianza che
diventa forma di saggezza.
L’esplorazione di questa memoria diventa per certi aspetti una ricerca antropologica,
una antropologia del passato prossimo volta alla ricostruzione di un intero paesaggio sociale e culturale: un
insieme di vocaboli, oggetti, marchi, modi di dire, lessici famigliari, canzoni, personaggi, abitudini, comportamenti;
un retroterra che permette in primo luogo di ricostruire un paesaggio e un orizzonte in cui inserire la vicenda, di
ancorarla a una realtà concreta, palpabile, riconoscibile che ha contribuito a disegnare il territorio in cui vivono e la
sua memoria.
Il lavoro consente di individuare alcuni gruppi principali di argomenti:
1. la descrizione del disastro con la raccolta di articoli dai giornali dell’epoca, testimonianze, fotografie, ecc. che
aiutino a comprendere la dinamica dell’incidente e le responsabilità dell’accaduto;
2. la predisposizione di una cronologia degli eventi;
3. un’analisi del territorio dal punto di vista geografico e geo-morfologico;
4. la costruzione di una diga, analizzando diverse tipologie di dighe, come si costruisce una diga, le frane e i
rischi a esse collegate e la seconda rivoluzione industriale che portò alla costruzione delle centrali
idroelettriche e alle vicende della nazionalizzazione dell’energia elettrica;
5. altri disastri ambientali che hanno in qualche modo coinvolto la regione Friuli Venezia Giulia.
Le informazioni fornite verteranno su una serie di parole chiave individuate dall’acrostico della parola V-A-J-O-N-T:
V, come Valle, ad esempio, consentirà di raggiungere le notizie di carattere morfo-geologico (Geografia); A, come
Allagamento, darà accesso alle informazioni sulla costruzione della diga sulla dinamica dell’incidente (Scienze,
Storia); J, come Jessi, aprirà a una riflessione antropologica su cosa ha significato per le comunità friulanofone il
disastro del Vajont e come esso abbia modificato le loro vite (Italiano, Friulano); O, come Orologio, porterà alla
stesura della cronologia degli eventi (Storia); N come Negligenza, fornirà la comparazione con altri disastri
ambientali ascrivibili all’uomo (Scienze, Storia); T come Testimonianza, insisterà sulla raccolta di testimonianze,
foto, articoli di giornale, ecc. (Italiano, Storia).