Partendo dai racconti dei sopravvissuti, raccolti nella pubblicazione "I palloncini del Vajont - Storia di una diga cattiva" di Lucia Vastano (Vanda edizioni, 2014) e da altre testimonianze d'epoca, si è tentato di percorrere un viaggio a ritroso nel tempo, raccontando ai ragazzi come poteva essere la vita dei loro coetanei di Erto, Casso e Longarone negli anni Sessanta.
Successivamente, è stata proposta la lettura di una pagina di diario scritta da un'ipotetica Marilina nella sera del 9 ottobre 1963, a poche ore dalla tragedia.
Solamente alla fine della pagina di diario, leggendo le righe che accompagnavano i fogli, i bambini hanno capito che quella bambina era esistita veramente e hanno compreso la fase successiva dell'incontro:
Marilina è una delle 487 piccole vittime del Vajont che si sono addormentate per sempre in quella notte del 9 ottobre 1963. La sua storia non esiste nei libri di scuola, ma noi abbiamo voluto immaginarcela e provare a ricordarla a modo nostro.
Ad ogni bambino, quindi, è stato dato un foglietto colorato riproducente una delle bandierine appese sul luogo della tragedia a ricordo delle piccole vittime del Vajont. Alla classe 3 sono stati consegnati i nomi dei bambini di 8 anni, mentre la classe 5 ha ricevuto i nomi dei coetanei di 10 anni.
Ogni alunno ha quindi provato ad immaginare che cosa avrebbe potuto fare il suo coetaneo nel corso della giornata del 9 ottobre 1963. Per lo più, è stata utilizzata la lingua italiana, anche se qualcuno ha provato poi a trascrivere il racconto in friulano.