Document / Imprest

Ursule parussule

Tipologjie document
Supuart
digitale
Personis
Plozzer Fernanda (Referente di progetto); 
Classis coinvolzudis
3° primaria
Classis destinatariis
An scolastic
Argoments

Da un'esperienza vissuta a scuola è stato tratto lo spunto per presentare la nota filastrocca popolare “Ursule parussule".

 

Ursule parussule
ce fâstu su chê vît?
O mangji pan e coculis
o spieti gno marît!
Gno marît al è lât in France
par comprâ une belance
par pesâ gno barbe crot
che al pesave sîs e vot.

Descrizion document

L’insegnante recita la prima strofa, gli alunni, considerandola molto divertente, ne inventano una seconda:

 

Ursule parussule
ce fâstu ta chel prât?
O stoi chi dute la Istât
e o spieti il gno amì
Il gno amì al è in Gjermanie
par comprâ une narance
e fâ fieste dì e gnot
e po bevi un bon got!

 

Lezione 2 
L’insegnante introduce (intonazione nota SOL), suonando sullo xilofono, la melodia delle prime due frasi e poi canta l’intero testo della filastrocca. 

Lezione 3 
L’insegnante spiega che la canzoncina si avvale delle note MI, SOL e LA, le fa riprodurre ad ognuno sullo xilofono o metallofono che hanno in uso. La docente quindi canta ed esegue contemporaneamente i movimenti della chironomia ed invita gli alunni a ripeterla (si divertono molto!)  

Lezione 4 
L’insegnante disegna alla lavagna il pentagramma (che gli alunni già conoscono a livello intuitivo e “visivo”), li invita a dividere in sillabe le due prime righe della canzone battendo le mani (“come quando in italiano si va a capo a fine riga”), l’insegnante trascrive sotto il pentagramma le sillabe della filastrocca. Spiega quindi che la prima nota è un SOL, la suona sullo xilofono, la canta e la scrive sulla seconda riga del pentagramma, quindi canta la seconda sillaba, chiede se il suono è più alto o più basso della nota precedente e la posiziona sul pentagramma. In caso di incertezza dei bambini la docente riproduce sullo strumento i due suoni per confrontarne l’altezza. La docente fa notare che la nota viene posta sulla vocale (“che ha una bella voce anche da sola, a differenza della consonante che suona bene solo insieme alla vocale”). Così di seguito si completa la sequenza melodica della canzoncina.

 

Lezione 5 
L’insegnante presenta dei disegni simbolici “figuris” (legati al tema della canzone) in questo caso cesti, ognuno dei quali può contenere una o due note; invita quindi gli alunni a cantare 
il ritmo della canzone battendo le mani e scandendo le sillabe e gli accenti forti delle parole. Nel cesto in cui “cadono” due sillabe sono contenute due note (due crome). Si invitano quindi 
i bambini a completare insieme le otto pulsazioni di ogni riga, spiegando che i TI (crome) si uniscono con un unico trattino e diventano così TITI, indica anche il simbolo della pausa che corrisponde alla croma.   

Lezione 6 
L’insegnante fa notare che a seconda di come è stato posto l’accento sulla sillaba, si ottiene il tempo della battuta (2 TA) che viene posto all’inizio del pentagramma. La docente completa quindi alla lavagna lo spartito.

 

Giochi e attività finali 
La classe viene divisa in due gruppi ognuno dei quali ha un “direttore” d’orchestra, il primo suona lo xilofono e il secondo il metallofono. Il direttore con lo xilofono introduce, suonando (intonazione SOL) le prime due righe, quindi il suo gruppo canta tutta la prima strofa e si ferma. Il direttore con il metallofono introduce, suonando, le prime due righe della seconda strofa, quindi tutto il suo gruppo canta l’intera seconda strofa. A questo punto i due “cori” recitano assieme, senza cantare e senza strumenti, il ritornello della filastrocca ( che mi è stato riferito da un’anziana): “Al jevave la matine, al scovave la cusine, al piave il fogarut: ohi ce braf chel omenut!” 
L’insegnante propone alcune sequenze ritmiche da riprodurre con la voce, i gesti, le maracas.
L’insegnante propone alcune sequenze melodiche da riprodurre con lo xilofono o metallofono e la chironomia prima con le parole del testo e poi con il nome delle note. 

Lenghe
Grafie uficiâl