Le attività svolte riguardano la prima unità didattica Un sac plen di ogjets predisposta dalla maestra Angela Tedeschi e presentata nella pubblicazione Il Nûfcent di Ugo fra storie e peraulis, a cui si rimanda per approfondimenti.
La maestra Silvia Zilli ha riproposto alcune attività esattamente come sono state pensate e progettate, altre hanno subito delle modifiche o degli adattamenti in base alle necessità legate al contesto classe e al tempo a disposizione.
Negli spazi esterni della scuola primaria è stata organizzata una “caccia al tesoro” dove i bambini dovevano rinvenire una serie di fotografie di oggetti appartenuti a Ugo Pellis. Al termine della ricerca ogni bambino disponeva di almeno una fotografia (i bambini che avevano trovato più fotografie hanno condiviso i loro materiali con chi non ne aveva). Terminata la raccolta delle foto, attraverso un brainstorming, i bambini hanno iniziato a riflettere sul tipo di oggetto trovato e sul suo possibile utilizzo: quando ogni oggetto è stato analizzato l’insegnante lo ha nominato in friulano e ha scritto la parola alla lavagna. In seguito i bambini hanno riprodotto su un foglio l’oggetto della foto e il nome corrispondente in friulano, quindi hanno ritagliato e incollato i disegni e i vocaboli su un cartellone dove era stata riprodotta la casa del personaggio misterioso, cercando di collocarli nella stanza opportuna e avviando un'ulteriore riflessione su ogni singolo oggetto. I bambini hanno avanzato delle ipotesi su chi poteva essere il personaggio e hanno realizzato degli identikit.
Il mistero è stato svelato con la partecipazione al laboratorio “Il fumet”, condotto da Simone Paoloni, in seguito al quale la vita di Ugo Pellis è stata ripresa in classe per una lettura più approfondita. Durante il laboratorio, utilizzando le tecniche apprese, i bambini hanno realizzato e personalizzato un fumetto con soggetti Ugo Pellis e la moglie all’interno della loro casa
Nel laboratorio “I ogjets”, condotto da Adriano Sabotto, i bambini hanno invece realizzato una casa di carta con la tecnica degli origami, all’interno della quale hanno disegnato tutti gli oggetti che avrebbero voluto avere nella loro “casa del futuro”.
In allegato si riportano le fotografie del cartellone realizzato.