Documento / Strumento

I bambini nei miracoli del Beato Odorico da Pordenone

Tipologia documento
Supporto
digitale
Classi coinvolte
Studenti universitari del corso di "Storia del Friuli" (Scienze della Formazione Primaria - UNIUD)
Destinatari
adulti; bambini 10-11 anni; insegnanti; ragazzi 11-14 anni; ragazzi delle scuole secondarie di II grado
Anno scolastico
Argomenti
  • Storia del Friuli
  • Miracoli del Beato Odorico da Pordenone
  • Utilizzo (analisi e critica) delle fonti
Descrizione documento
DESCRIZIONE: Il progetto riguarda i miracoli che il Beato Odorico da Pordenone ha compiuto sui bambini. Introduciamo la sua figura e la sua vita con la lettura di un fumetto e di un brano di studio, per poi passare all'analisi e alla critica delle testimonianze dei miracoli da lui compiuti. L’argomento viene approfondito grazie ad un’uscita didattica e ad una drammatizzazione. L’esperienza si conclude con la creazione di una presentazione PowerPoint.

STRUMENTI DIDATTICI ED ATTIVITÀ:
GIORNATA 1 - Fase motivazionale 
Attività 1 
La prima attività consiste nella conduzione di un breve brainstorming, per sondare quello che i bambini già sanno sull'argomento ‘miracoli’. L’insegnante pone agli studenti alcune domande come ad esempio: “Avete mai sentito parlare di miracoli?”, “Sapete cosa sono e in che cosa consistono?”.
Attività 2
Si propone agli alunni la lettura di un fumetto che racconta gli avvenimenti salienti della vita di Odorico e i principali episodi avvenuti dopo la sua morte. Nel fumetto sono state tolte alcune informazioni rilevanti, che i bambini dovranno ricercare nel testo del documento di studio fornito successivamente, e inserire negli appositi spazi lasciati vuoti.
Attività 3 
Viene fornito ai bambini un brano di studio creato dall'insegnante. I due documenti da cui abbiamo ricavato le parti di testo sono il documento 2 (Odorico da Pordenone) e il documento 13 (Odorico Chronica XXIV Generalium). I bambini leggono e studiano questo brano e ricercano nel testo le informazioni mancanti nel fumetto, inserendole negli spazi bianchi.
Successivamente le risposte date verranno corrette collettivamente, assieme all'insegnante.
Attività 4
Per concludere questa prima giornata di attività i bambini riprendono e discutono assieme all'insegnante alcuni concetti emersi nel corso delle attività precedenti. L’insegnante pone agli studenti alcuni quesiti: Chi era Odorico da Pordenone? Cosa ha fatto nella sua vita? Cosa succede di importante dopo la sua morte? Come mai viene ricordato? Come si riceve un miracolo? Conoscete qualcuno che l’ha ricevuto/compiuto? cercando anche di far emergere e di far riflettere i bambini sul concetto di “beato”.
I bambini rispondono a queste domande oralmente in classe e successivamente elaboreranno le risposte in maniera più completa e in forma scritta a casa.
GIORNATA 2 

Attività 1
Dopo aver costruito una linea del tempo su un cartoncino, l’insegnante la presenta ai bambini spiegando che  dovranno, durante le attività, aggiungervi le date più significative legate al Beato Odorico. 
In questa immagine possiamo vedere alcune date che i bambini potrebbero inserire  nella linea del tempo.  Le proporzioni temporali non sono state rispettate a causa del formato digitale, ma  questo problema non sussiste sulla linea di cartoncino, nella quale è più semplice mantenerle.
Attività 2
I bambini vengono suddivisi in sei gruppi da tre componenti ciascuno, ognuno di essi leggerà un  testimonianze. I miracoli scelti si focalizzano sulle guarigioni dei bambini, in particolare quelli di Francesca da Isola, Nicolò da Pirano, Altegrarda da Pirano, Barnaba da Carpeneto, Maria da Giavons e Gertrude da Venzone. I miracoli sono tratti dal libro “Odorico da Pordenone vita e miracula” e vengono consegnati ai gruppi in versione integrale. Viene affiancato al testo del miracolo tradotto, la versione originale latina.  La lettura è finalizzata a comprendere le modalità con cui si sono verificati i miracoli e i luoghi in cui sono avvenuti. 
Attività 3
Viene organizzata un’uscita didattica, che comprende la visita alla Chiesa di San Francesco e alla Chiesa della Beata Vergine del Carmine. La prima tappa è finalizzata a visitare il luogo in cui sono avvenuti i miracoli letti in precedenza e ad osservare gli affreschi per poter cogliere gli elementi caratteristici dell’epoca come ad esempio gli abiti. Nella seconda tappa invece, la classe ha la possibilità di  osservare la tomba del Beato Odorico e di comprendere che nel corso degli anni ha subito degli spostamenti. 

GIORNATA 3
Attività 1
I bambini vengono suddivisi nei gruppi della giornata 2.
Ogni gruppo dovrà analizzare il miracolo relativo ai bambini che aveva precedentemente letto con le rispettive testimonianze, individuando in esso e riportando in una tabella preparata dall'insegnante le informazioni richieste. Ovviamente ciascun gruppo riceverà un numero di tabelle pari alle testimonianze da analizzare, che saranno 3 per ciascun miracolo, fatta esclusione per il miracolo 25 che ne ha solo 2. 
Nella tabella viene richiesto di individuare le seguenti voci: nome del miracolato, testimone, luogo di partenza, luogo di arrivo, mezzo di trasporto, accompagnatore, malattia, durata malattia, offerta al santo, ricezione del miracolo (dove stava il miracolato? quanto tempo ha trascorso lì? aggiungi anche i dettagli), stato di salute dopo il miracolo
Di seguito un esempio di analisi delle testimonianze:
Attività 2
Ad un componente di ogni gruppo viene chiesto di scrivere alla lavagna il luogo di provenienza del bambino miracolato preso in considerazione e, successivamente, ogni gruppo dovrà individuare su una carta geografica della diocesi patriarcale di Aquileia i punti di partenza di questi bambini, aiutandosi con una ricerca online o su un atlante. 
Si può procedere poi con un confronto tra la carta della diocesi e quella attuale del Friuli.
Attività 3
A seguito dell’analisi dei documenti e della collocazione delle città nella carta, ogni gruppo espone brevemente alla classe le informazioni trovate, in particolare sottolineando la presenza di affinità o incongruenze tra le testimonianze dello stesso miracolo.
Partendo da queste brevi esposizioni, l’insegnante stimola e guida la classe ad riflessione collettiva più profonda riguardo la critica delle fonti, facendo riferimento a temi come la provenienza delle testimonianze, la lingua originale e la motivazione delle incongruenze tra le diverse testimonianze. 
- Perché alcune testimonianze sono più dettagliate/specifiche rispetto ad altre e perché alcune sono in contrasto tra di loro?
- Vi siete chiesti da dove provengono questi racconti e se sia importante saperlo?
- Osservate la colonna a sinistra: che lingua è? Perchè, secondo voi, i testi sono affiancati dalla versione in un’altra lingua? 

GIORNATA 4 
Attività 
L’attività della quarta giornata consiste nella realizzazione di una drammatizzazione, e i tempi previsti sono di circa 2 ore e mezza.
Vengono mantenuti gli stessi gruppi delle attività precedenti, ognuno dei quali avrà il compito di scrivere un copione teatrale basandosi sul miracolo relativo al bambino analizzato in precedenza: il copione prevederà una serie di battute, che i bambini dovranno scegliere in base ai personaggi che interpretano. Noi abbiamo provato a concretizzare questo lavoro, provando a scrivere un esempio di copione prendendo in considerazione il miracolo di Nicolò da Pirano, il quale, come si può notare dall'immagine sottostante prevede diversi ruoli: quello della madre, quello di Nicolò, quello del narratore esterno e quello del notaio. In particolare ci teniamo a sottolineare il fatto che il ruolo del notaio venga interpretato dall'insegnante, che avrà quindi il compito di leggere la prima parte di ogni testimonianza, introducendo il miracolo che verrà messo in scena.
Per scrivere la sceneggiatura, i bambini potranno utilizzare sia le informazioni riportate nella tabella relativa al miracolo compilata in precedenza,  sia quelle reperite durante l’uscita didattica. Infatti, durante l’uscita i bambini hanno potuto trarre informazioni osservando gli affreschi, ad esempio il modo in cui le persone si vestivano all'epoca. In questa fase l’insegnante funge da supporto, fornendo eventuali spunti per la stesura dei dialoghi e rendendosi disponibile nella scelta degli abiti e degli oggetti di scena. Per quanto riguarda gli oggetti di scena, i bambini potranno usufruire sia di oggetti/materiali forniti dall'insegnante, sia potranno portarne da casa (in questo modo avranno la possibilità di dare libero sfogo alla loro immaginazione e creatività). Essi verranno dunque lasciati liberi nella realizzazione della drammatizzazione, anche per quanto riguarda la decisione di come rappresentare il Beato Odorico, se tramite oggetti di scena oppure se interpretarlo loro stessi.
A questo punto, una volta lasciato ai bambini il tempo di scrivere il copione, si passa alla vera e propria rappresentazione teatrale. In funzione di ciò, in aula verrà adibito uno spazio riservato alle rappresentazioni teatrali, nel quale verrà creata una scenografia che rimarrà tale nel corso di tutte le drammatizzazioni, le quali avranno una durata di circa 6/7 minuti.
Abbiamo deciso di mettere in atto una drammatizzazione in quanto consente di stimolare sia l’immaginazione che la creatività dei bambini, di permettere loro di interagire gli uni con gli altri e dunque di potenziare le loro capacità di collaborare con gli altri componenti del gruppo, e inoltre hanno anche l’opportunità di rielaborare le fonti assegnate attraverso la forma artistica del teatro.

GIORNATA 5 
Attività
Mantenendo i gruppi delle attività precedenti, i bambini creano una presentazione PowerPoint che riassuma il percorso svolto sulla figura del Beato Odorico, concentrandosi in particolar modo sui bambini miracolati. Successivamente, a turno, ciascun gruppo espone alla classe il proprio elaborato, che sarà oggetto di valutazione finale da parte dell’insegnante.
Lingua
italiano
Grafia ufficiale
No
Note
* Sebbene questo materiale originariamente sia stato predisposto per una classe quinta della scuola primaria, si ritiene che possa essere utile anche agli insegnanti di scuola secondaria di I e/o II grado che volessero trattare l'argomento con i propri studenti.