Documento / Strumento

I animâi tal lâc - Un spieli di pâs

Tipologia documento
Supporto
cartaceo
Soggetti
Persone
Moretti Lorella (Docente coinvolto); Della Mora Milena (Docente coinvolto); Schiavi Fachin Silvana (Collaborazione); Avoledo Madi (Docente coinvolto); Iuri Marisa (Docente coinvolto); Morelli Maria (Docente coinvolto); Schilter Lucia (Docente coinvolto); Fabbro Cristina (Collaborazione); 
Classi coinvolte
3^, 4^
Classi destinatarie
Destinatari
bambini 6-11 anni; tutti
Anno scolastico
Argomenti
  • conoscere una nuova tecnica artistica (acquerello);
  • inventare una storia e delle poesie in inglese, friulano ed italiano;
  • affrontare la tematica della solidarietà e dell'integrazione;
  • affrontare la tematica ecologica ( in questo caso legata all'ambiente del lago);
  • conoscere la tradizione mitologica popolare friulana.
Descrizione documento
Il primo "I animâi dal lac" è una raccolta di componimenti poetici in versi in tre lingue, italiano, friulano e inglese che ricalcano la struttura delle filastrocche. In ogni doppia pagina viene presentato e descritto un animale del lago: il luccio, la poiana, la raganella, il germano, la sanguisuga... di cui viene dato anche il corrispondente nome friulano ed inglese. Le più riuscite sono quelle filastrocche dove la componente surreale, onirica, ludica e nonsensistica prevale su quella descrittiva. Le rime baciate, le allitterazioni, una certa predisposizione al surreale, l'abbinamento di un nome proprio al nome comune dell'animale, richiamano ai versi sugli animali di Toti Scialoja e alle Canzonette di Nico Orengo. Il testo friulano e quello inglese non sono semplici traduzioni dall'italiano. I bambini hanno saputo esprimersi con originalità nelle tre lingue, individuandone le diverse potenzialità e la specificità dei registri comunicativi. Non si sono soffermati su descrizioni inutili: il racconto possiede un ritmo narrativo dinamico che procede per rapide sequenze di immagini. Il secondo, "Un spieli di pas", è invece una fiaba che attinge ai personaggi mitici della tradizione popolare friulana. I folletti, divisi in buoni e cattivi o dispettosi come gli sbilfs e le agane, le fate d'acqua, sono infatti i protagonisti di questo racconto che recupera, con originalità inventiva, uno spaccato importante del nostro immaginario collettivo. Contro l'incombente pericolo dell'omologazione rappresentato dall'irruzione nella nostra cultura di elementi ad essa estranei. Una guerra tutta giocata tra folletti e sbilf mette in pericolo l'esistenza del lago. Sarà l'agane mari con una formula magica che scatena una violenta tempesta, a rimettere le cose a posto, a restituire al lago la sua acqua e riportare la pace tra sbilfs e folletti. Il motivo ecologico ambientale si fonde a quello della pace e della solidarietà tra popoli diversi simbolicamente rappresentato dall'arcobaleno che unisce le due sponde del lago. 
Lingua
friulano; inglese; italiano
Grafia ufficiale
Note
1° Premio ex aequo, sezione Ragazzi - Friulano "Scuola Elementare" al Concorso Internazionale - Sulle ali delle farfalle 2002 indetto al Comune di Bordano in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, Pro Loco Bordano, Società Cooperativa "Pavees" e Centro Studi di Letteratura Giovanile "Alberti" di Trieste.